Domanda:
Quale espressione del nostro linguaggio può considerarsi compiutamente disumana?
?
2009-12-12 08:48:26 UTC
Espressioni che noi abbiamo coniato, ma che suonerebbero meglio pronunciate dai sintetizzatori vocali di un cyborg.

Io non ho mai digerito ad esempio l'espressione "risorse umane" in luogo di un più consono "lavoratori".

Una risorsa è una riserva di energia, qualcosa da immagazzinare e da spendere per uno scopo. Considerare la gente "risorsa umana" è un modo di "pensare" da macchine, da intelligenze artificiali, da robot.

Il linguaggio è davvero lo specchio degli smottamenti di un'epoca in altre epoche, futuribili e oscure. Avremmo anche conservato lo stesso codice genetico, ma le parole che usiamo ci rendono già dei mutanti.
Nove risposte:
2009-12-12 09:31:54 UTC
A guarda...meno male che l'hai fatta qst domanda!!

Mi spara in testa quel "diversamente abili", "operatore ecologico" e tutte quelle altre espressioni così...perbenine e spaventate. Per carità... d'accordo che in certi campi bisogna essere linguisticamente delicati ma...nn esageriamo.

Allora è ovvio che, per esempio, un cieco, un paraplegico svilupperanno delle capacità che io neanche mi sogno. Per fortuna gli esseri umani sono capaci di recuperare da un lato ciò che manca da un altro. Io sono convinta che chi ha questo genere di problemi apprezzi molto che nn ci si nasconda dietro un dito ma si affronti la questione prendendone atto e attrezzandosi.

E, ancora, uno "spazzino" (ecco ora sono linguisticamente maleducata) dovrebbe guardare con sufficienza chi nn gli riconosce il merito di nn seppellirci giornalmente nell'immondizia; e allora il tale in questione si sentirebbe un idiota e la parola "spazzino" sarebbe di nuovo innocua e semplicemente, magnificamente descritttiva e linguisticamente economica!!

Il rispetto si esprime anche semplicemente attraverso il tono, pur senza circumnavigare i concetti. Io mi spavento di quello che c'è sotto la parola; e quello che c'è lo vedo anche se si usa la più politicamente corretta delle parole. Puoi dire dire "di colore" e mostrare disprezzo e dire "nero" ed essere semplicemente descrittivo per contrasto con la tua carnagione!!! solo ed esclusivamente descrittivo.

W l'economia linguistica!!

Grazie di avere toccato qst tasto

ciao =)





@UMA Vermelha: grazie per l'apprezzamento. E, a proposito di quel testo sull'essere di colore, l'avevano letto anche a me :D; è divertentissimo e credo che sia una email che inizialmente è circolata in spagnolo. Fantastica..bisognerebbe farne copie e distribuirla :D

Ciao
2009-12-13 12:08:25 UTC
Ne avrei un numero sterminato; ma cerco di limitarmi, precisando che sono molto favorevole al rinnovamento del linguaggio quando è tale. L'esempio che fai tu è emblematico di un approccio demenziale al lessico.

I ciechi parlano di se stessi usando la parola cieco. Quindi, è evidente che tutta questa serie di espressioni sostitutive sono lo specchio dell'ipocrisia dei tempi.

Sono maniacalmente legata alla correttezza ed alla ricchezza del linguaggio, all'uso non arbitrario delle parole, al non spingerl troppo oltre la loro area semantica.

Detesto l'espressione "assolutamente sì" che ormai usano tutti. Se è sì è sì. Punto.

Non sopporto "un attimino", perchè non esiste: basta già attimo a descrivere una porzione infinitesimale di tempo.

"Mi consenta", secondo me, è parecchio disumana; di solito la usa chi se ne sbatte che l'altro gli consenta: tanto dirà - e farà - comunque tutto ciò che vuole.

Anche "non ti dovevi disturbare" è agghiacciante, sia per quanto evoca, ovvero un conato di vomito in viaggio, ma soprattutto perchè se non mi va di fare una cosa non la faccio, ergo m'innervosisco.

Una che mi è sempre stata sulle balle è "tante belle cose". Tipo?

Fondamentalmente, spesso ci si rende conto che molte persone parlano, parlano, parlano perchè non hanno alcunchè da dire; e, parlando, infiorettano con espressioni in un -ese qualsiasi, per sentirsi parte di un gruppo, di una lobby, Dio sa di che cosa. Mai, comunque, di se stessi.

Quotidianamente provo un accentuato senso d'allarme di fronte a parole e/o scritti "podalici", per così dire (!), come se il linguaggio come tale si stesse estinguendo per far posto ad un bla bla standardizzato che dispone del vocabolario più povero di tutti i tempi.

Sono preoccupata, perchè attraverso l'imbarbarimento del lessico si giunge fatalmente a quello dei rapporti tra esseri umani. Secondo me, lo stravolgimento non creativo, bensì riduttivo del linguaggio è l'anticamera di un pigro, inerte consenso acritico su qualunque stronzàta venga detta, trasmessa, scritta senza rispetto per le regole lessicali, quasi fosse una forma d'indulgenza istituzionalizzata per chiunque non si curi di conoscere la propria lingua.

La settimana scorsa, ho assistito dal ferramenta ad un dialogo tra un signore di qua ed uno del Marocco. Quest'ultimo si esprimeva in un italiano correttissimo ed elegante; il primo disponeva di un vocabolario di massimo una cinquantina di parole.

Ecco: ho l'impressione che il discorso ben articolato con l'uso di parole normali sia quasi temuto, in quanto "diverso", deviante, quasi linguaggio della follia.

No: io non mi sento affatto una mutante.

Sono cambiata molto e molte volte ed in molti modi, nel corso della vita. Ma non diventerò mai un cyber-mostriciattolo, perchè non uso codici, ma semplice linguaggio aggiornato, certo, ma sempre storicizzato, perchè se parlo o scrivo mi piace essere capita da chiunque, non solo da un club di eletti (si fa per dire...).



Ammazza, che papiro qua :)
House
2009-12-13 00:17:55 UTC
Io non ho mai sopportato la parola "consumatori" che mi fa pensare a orde di topi famelici pronti a rosicchiare e divorare qualunque cosa gli si pari davanti. Che quest'appellativo ce lo affibino le aziende che vogliono venderci qualcosa è già fastidioso, ma che anche noi di nostra volontà diamo l'appellativo di "associazioni di consumatori" a quei gruppi che dovrebbero difenderci dalle suddette aziende, mi pare proprio sbagliato e inaccettabile da molti punti di vista.

Se lasciamo che ci ci considerino e consideriamo noi stessi, come una massa informe di roditori invece che come delle persone, abbiamo perso in partenza.
Uffy
2009-12-13 02:48:57 UTC
personalmente non amo il termine "gli uomini" al posti di "esseri umani", perché fa sottintendere il ruolo inferiore relegato alle donne nel mondo
2009-12-12 17:48:22 UTC
la tua non è male. però con la scienza e tecnologia di cui disponianmo ora la parola giusta è economia. se non è disumana questa!
2009-12-12 15:07:49 UTC
...un complimento a Giorgia va proprio fatto !



Quand' ero ragazzo si usava il termine più gentile di '' stradino '' per qualificare chi spazzava le strade del mio paese, per non incorrere in facili critiche da parte di chi evitava il più volgare

'' spazzino '' con borghesissima supponenza: poi la società si appiattì nell' uso del molto onorevole

< operatore ecologico >...e sparirono stradini e spazzini, con il risultato odierno che - alla minima

variazione meteo - le strade del mio paese diventano un immenso cestino di cartacce, depliants pubblicitari e quant' altro affidato ai ludibri dei venti......



Così come esisteva il '' vigile '' in città..lo si vedeva..lo si conosceva..all' Epifania si scendeva

in strada a portagli il panettone...poi divennero, molto onorevolmente, < operatori del traffico, o

della viabilità > e da allora....io personalmente non so che fine abbia fatto Otello, il vigile del mio

quartiere.....sparito, volatilizzato, onorevolmente archiviato !



Ma per restare al nocciolo della tua domanda - e concludo - trovo che l' espressione più

ipocrita e disumana, tipica di una società ormai priva di riferimenti etici significativi, è quella

di < operatrice del sesso > o < hostess, escort > che viene ( nobilmente ) incollato a chi

ha fatto della più antica forma di commercio la sua unica fonte di sostentamento !
?
2016-12-31 17:07:21 UTC
Cara Rita, se in keeping with linguaggio intendi anche l’espressione scritta, tutti gli elaborati trasmettono l’”anima” di chi li espone; il nonno ha avuto di recente un’amica nonna, che mi ha inserito tra i contatti scrivendomi, che non l’ho colpìta in keeping with quanto esponevo, ma in keeping with “come” esponevo le mie domande. Una prova sotto mano quindi, che il linguaggio scritto e anche parlato, può connotare in senso positivo l. a. “carta di identità” della character; nel nostro caso poi su Y/A, e quindi “linguaggio” virtuale, non avendo di fronte il soggetto cui ci rivolgiamo…ha un “valore ancora più rilevante”, mancando l. a. parte fisica dell’interlocutore. l. a. comunicazione ti chiedi, deve passare attraverso l’uniformazione del linguaggio? Nella prassi del dialogare comune, l. a. favorisce di certo; il tutto però, a mio avviso, rimane a livello superficiale, che non esclude l. a. necessità dell’approfondimento sugli argomenti in causa. Con simpatia, nonno Eugenio.
2009-12-13 13:59:14 UTC
sono quei linguaggi ke nn hanoo rispetto per la persona
2009-12-12 10:36:54 UTC
mi sa che cerchi il pelo nell'uovo, vero è che il linguaggio è tipicamente umano, ma viene dagli avvisi di pericolo che comunicano gli altri animali superiori, solo che l'uomo l'ha migliorato e lo usa per uccidere e imbrogliare gli altri umani, l'uomo sapiens ha usato le grida come segnali per circondare gli altri umanidi che ancora non parlavono, e anche se erano più grossi e forti, l'uomo sapiens li ha uccisi tutti usando il linguaggio.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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