Domanda:
perrchè lo sbadiglio è "contagioso?
Fiore
2006-06-27 01:36:38 UTC
perrchè lo sbadiglio è "contagioso?
Sette risposte:
silviromeo
2006-06-27 06:50:55 UTC
Facciamo una scommessa: leggendo il testo di questa risposta vi capiterà di sbadigliare almeno una volta! È sufficiente pensare allo sbadiglio, vedere persone che sbadigliano o addirittura solo alcune parti del volto mentre lo fanno, guardare solo il disegno stilizzato di uno sbadiglio o leggere la parola sbadiglio per esserne definitivamente e ineluttabilmente contagiati.



Lo sbadiglio è un comportamento presente in molti vertebrati: nei pesci, nei topi, nelle lucertole, in alcuni uccelli e rettili, nelle scimmie e in molti mammiferi; ma solo per gli esseri umani si è riuscito a dimostrare con degli esperimenti che sbadigliare è contagioso. Nel corso della nostra vita impariamo a sbadigliare molto precocemente (già durante l'undicesima settimana dopo il concepimento), ma solo tra il primo e il secondo anno di vita questo comportamento diventa contagioso. Una parte del cervello che svolge un ruolo importante nello scatenare lo sbadiglio è l'ipotalamo (nel quale sono custoditi anche i centri che sincronizzano il sonno e la veglia, la fame e la sete, la temperatura corporea). In particolare, alcuni neurotrasmettitori (tra cui la dopamina) e neuropeptidi hanno un ruolo importante nello stimolare questo comportamento. Sbadigliare è un'azione stereotipata e non ci sono differenze di sesso, di razza, di età nel modo in cui si sbadiglia: c'è una lunga inspirazione seguita da una breve espirazione durante la quale è molto difficile, quasi impossibile, evitare di aprire la bocca e fare uscire un po' d'aria. In tutto lo sbadiglio dura mediamente sei secondi.



Alcune ricerche hanno confermato che si sbadiglia soprattutto nelle prime ore dopo il risveglio e prima di andare a letto: mentre al mattino lo sbadiglio è accompagnato alla distensione dei muscoli e allo stiracchiamento del corpo, la sera l'associazione tra questi due comportamenti è meno frequente. Stiracchiamenti e sbadigli hanno una comune base neurofisiologica, infatti in alcune patologie il primo non puö esistere senza il secondo. Per esempio, in alcune persone emiplegiche lo sbadiglio si associa alla distensione e al movimento di alcuni muscoli che normalmente non riescono a muovere.



Ma a cosa serve lo sbadiglio e perché è contagioso? Il significato funzionale di questo comportamento è sicuramente diverso nelle varie specie. Nell'uomo esso svolge numerose funzioni, non ancora del tutto comprese. È stato dimostrato che non è vera l'idea comune per cui lo sbadiglio serva a ossigenare il sangue perché vi è un aumento della concentrazione di anidride carbonica. Una conseguenza utile dello sbadiglio può essere quella di favorire l'apertura delle tube di Eustachio per bilanciare la pressione nell'orecchio medio (sbadigliare risulta utile quando si sta per decollare o atterrare con l'aereo).



Per la contagiosità, sono state proposte numerose teorie. Tra queste quella che ritiene che lo sbadiglio sia un segnale paralinguistico (cioè oltre il linguaggio convenzionalmente parlato). Secondo questa teoria lo sbadiglio fornirebbe informazioni a proposito dello stato di noia o di sonnolenza in cui un individuo si trova, e la sua contagiosità servirebbe a sincronizzare i ritmi di attività del gruppo sociale.
Open All Night
2006-06-27 09:42:05 UTC
Ho letto la tua domanda e immediatamente ho sbadigliato. Purtroppo non ti so dire la causa scientifica, ma empiricamente è una cosa che mi succede al 100%!
Plumes
2006-06-27 16:30:15 UTC
il fenomeno è una forma di empatia che scatta nelle persone che riescono a immedesimarsi nell'altro in maniera inconscia. imitare chi abbiamo di fronte è quindi il risultato della capacità di identificarsi nello stato mentale di un'altra persona.
punkrocco
2006-06-27 08:39:16 UTC
bella domanda...quando avrai la risposta me la invii? è una cosa che mi sono sempre chiesto!!!
carlo
2006-06-27 12:48:11 UTC
perchè la stragande maggioranza della gente fa.....

quello che fanno gli altri
Boba
2006-06-27 08:42:09 UTC
Un fenomeno finora inspiegabile, quanto popolare, viene confermato anche dalla scienza: nel 60% delle persone che non resistono allo sbadiglio di qualcuno che sta loro davanti. Il fenomeno è una forma di empatia che scatta nelle persone che riescono a immedesimarsi nell'altro in maniera inconscia. Imitare chi abbiamo di fronte, è quindi il risultato della capacita' di identificarsi nello stato mentale di un'altra persona. Questa e' la conclusione dello studio dello psicologo Steven Platek della Drexel University a Philadelphia in Pennsylvania, pubblicato sulla rivista Cognitive Brain Research Platek.

Lo psicologo ha indagato il fenomeno sbadiglio reclutando un gruppo di persone e facendo loro guardare una serie di video che trasmettevano persone nell'atto di sbadigliare o più semplicemente durante conversazioni sul tema sbadiglio. Nel giro di poco tempo dal 40 al 60% degli spettatori non resistono e cominciano a sbadigliare a loro volta. Secondo il ricercatore coloro che sono immuni al contagio e non sbadigliano come gli altri sono proprio individui con scarsa capacità di mettersi nei panni altrui, individui che mancano della caratteristica umana di mostrare empatia per il prossimo. Ronald Baenninger, esperto ed autore di ricerche sugli sbadigli alla Temple University di Philadelphia, commentando la notizia sostiene che i risultati della ricerca trovano una spiegazione dal punto di vista evolutivo. Infatti, dice, lo sbadiglio contagioso può aver aiutato i nostri antenati a coordinare i periodi di attività e di riposo. ''E' importante che tutti i membri di un gruppo - sostiene lo studioso- siano pronti a fare la stessa cosa in maniera contemporanea''. Anche con questa ricerca pero', sottolineano i due esperti, le cause del fenomeno sbadiglio non sono ancora del tutto chiarite. Per quanti ritenessero lo sbadiglio sia l'effetto di carenza di ossigeno e, quindi, necessita' di inspirare più profondamente, e' arrivata la smentita da studi che hanno mostrato una differenza non significativa tra la frequenza di sbadigli in stanze povere o ricche di ossigeno. Baenninger conclude che è più verosimile pensare allo sbadiglio come ad un atto involontario volto a mantenere sveglio il cervello, non a caso sbadigliamo quando lottiamo contro il sonno di sera quando dobbiamo continuare a svolgere un'attività, o al mattino quando dobbiamo vincere il sonno ed attivarci.
maria g
2006-06-27 15:02:36 UTC
perche' siamo sempre pronti ad immagazzinare ossigeno



se vediamo uno che sbadiglia inconsciamente pensiamo che se lo voglia prendere tutto lui e cosi il cervello fa scorta...


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